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ultimo aggiornamento 30/08/2017

Premio Campanile, Ciranna: “Abbiamo creduto nel potenziale del progetto e siamo soddisfatti della partecipazione”

di Rocco Della Corte


La prima edizione del Premio Nazionale “Achille Campanile” si sta rivelando un successo ben oltre le aspettative del Comitato Organizzativo. Sono oltre sessanta i copioni pervenuti, e per la Giuria composta dal presidente Arnaldo Colasanti, dall’attrice Simona Marchini e dal figlio dello scrittore Gaetano Campanile si prospettano giorni di duro lavoro per l’attenta lettura dei testi che dovrà portare a decretare il vincitore. Il premio, in danaro, di € 1500,00 è stato messo gentilmente a disposizione dalla Clinica Madonna delle Grazie di Velletri, nella persona del presidente Guido Ciranna. Vista la fiducia che ha riposto nel Premio, inserito nell’ampio contesto della “Campaniliana” che vede tante forze in campo impegnate per ricordare il giornalista, drammaturgo e scrittore che visse i suoi ultimi anni tra Velletri e Lariano fino al 1977, anno della sua morte, proprio Ciranna è stato intervistato per commentare il lavoro svolto fin qui, partito ad inizio giugno e proseguito incessantemente nonostante la stagione estiva, come sottolineato dal grande risultato ottenuto in termini di partecipazione. La “Campaniliana” inizierà il 21 ottobre con tante iniziative curate dall’Associazione Culturale Memoria ’900 e da tanti professionisti e studiosi, ma in particolare il Premio promosso dalla Fondazione di Partecipazione Arte e Cultura, ideatrice della rassegna, dopo la scadenza dei termini per concorrere, può già considerarsi una scommessa vinta.
Dottor Ciranna, il Premio Nazionale Teatrale "Achille Campanile" vedrà premiato un copione inedito di genere umoristico grazie al generoso contributo della Clinica Madonna delle Grazie. Cosa ha spinto lei e il suo team a sposare il progetto?
La Casa di Cura Privata Madonna delle Grazie S.p.a. fin dalla sua fondazione è impegnata sul territorio in progetti a carattere culturale ed artistico, riservando una particolare attenzione verso il mondo dei giovani: il mio impegno in questo senso non è altro che la prosecuzione di un solco già tracciato, e da me fortemente condiviso, rispetto alla storia della mia azienda e del suo fondatore.

La risposta al bando, nonostante sia solo alla prima edizione, è stata positiva: sono pervenuti alla data del 12 agosto oltre 60 copioni, segno dell'ottimo lavoro svolto a livello organizzativo. Che soddisfazione si prova? Avevate intravisto le potenzialità dell’evento?
Personalmente ho fortemente creduto nel potenziale di questo evento ed un adesione così ampia è sicuramente motivo di grande soddisfazione per tutti noi. Sono molto orgoglioso del risultato raggiunto, consapevole che la visibilità ottenuta è frutto del grandissimo impegno profuso da tutto il comitato organizzativo ed in particolare dal Maestro Claudio Maria Micheli e dalla Dr.ssa Vera Dani.

Riportare Velletri al centro del panorama culturale nazionale è uno degli obiettivi che la Fondazione di Partecipazione Arte e Cultura, tra i cui soci fondatori c'è la Clinica, sta cercando di raggiungere. Come giudica la strada percorsa, e in tal senso in che posizione colloca la "Campaniliana" che ha destato l'interesse di molte riviste letterarie e teatrali oltre che di giornali nazionali?
Il progetto della Fondazione vede la Casa di Cura partecipe di un’iniziativa ambiziosa nella quale crediamo fortemente. L’immenso patrimonio culturale di Velletri merita decisamente di essere valorizzato e fatto conoscere ad un pubblico quanto più vasto possibile. La Campaniliana è la prima manifestazione, di respiro più ampio, organizzata dalla Fondazione e l’interesse suscitato sicuramente ci spinge a proseguire su questa strada.

Si può definire una felice sinergia quella tra una grande e radicata realtà come la Clinica Madonna delle Grazie e un'iniziativa culturale di spessore e con nomi di grido come quella dedicata ad Achille Campanile?
Certamente, l’impegno ultra-quarantennale della Casa di Cura, tanto nell’erogazione di servizi sanitari di eccellenza quanto nella realizzazione di congressi ed eventi formativi di ampio richiamo, vede una naturale convergenza nella collaborazione in un’iniziativa culturale di tale spessore e, a mio avviso, tutti questi fattori possono, e debbono, contribuire al riposizionamento della città di Velletri al centro del panorama nazionale, culturalmente, socialmente e scientificamente parlando, e questo è ciò che auspichiamo per il futuro della città e del suo ricco territorio.

Una curiosità per i nostri lettori: qual è l'opera di Campanile che preferisce e in generale cosa la colpisce, personalmente, del personaggio che visse gli ultimi anni della sua esistenza nelle campagne tra Velletri e Lariano?
Achille Campanile certamente colpisce per il suo vivace umorismo e per i geniali giochi di parole che hanno contraddistinto la sua ricercata produzione letteraria. La quercia del Tasso è un brano spensierato e spassosissimo: mi colpisce particolarmente come l'autore, attraverso giri di parole molto complessi e ricercati, riesca a giungere ad un risultato tanto umoristico.